Un convegno su siccità e coltivazioni. De Antoni del Consorzio di Bonifica Veronese: “Lavoriamo su progetti innovativi”

servizio telenuovo siccità bassa veronese agosto 2017 (35)

Un convegno promosso da Cia-Agricoltori italiani Verona, che si è svolto ad Erbé, è stata occasione importante per ragionare su siccità e programmazione agricola.

Anche se le piogge dell’ultimo mese hanno reso la siccità un’emergenza meno pressante, la carenza di piogge che era perdurata per un anno e mezzo ha comunque causato gravi effetti sull’agricoltura veronese. E le altissime temperature di questi giorni hanno riportato il problema in piena evidenza. La programmazione agricola, quest’anno, è stata infatti letteralmente stravolta, con produzioni storiche spesso abbandonate per lasciare posto alla coltivazione di specie vegetali più resistenti al caldo ed all’aridità.

“Purtroppo, la siccità ha ormai assunto un carattere strutturale e con essa l’agricoltura deve forzatamente fare i conti, conti che peraltro non sempre tornano. Chi lavora in campagna ha sempre guardato oltre il contingente ed oltre le emergenze, in modo da poter attuare iniziative che consentano di superare le difficoltà che si presentano”, ha spiegato a L’Arena Marta Turolla, direttrice dell’associazione.

“Basta girare nelle campagne per scoprire che molti agricoltori hanno dovuto cambiare le scelte colturali, a causa dell’incertezza sulla disponibilità dell’acqua per l’irrigazione. Sono aumentate le superfici a grano, colza e soia, così come si è investito nella coltivazione invernale della rapa per procurare biomasse agli impianti di biogas e agli allevamenti”, ha indicato, specificando che tutte queste sono specie che hanno un bisogno ridotto di contenuto d’acqua. A fronte di tutto ciò, c’è stata una drastica diminuzione delle superfici coltivate a mais, dove si stanno posando manichette lungo le file per contenere i volumi d’acqua, e si vedono terreni destinati a riso che sono stati lasciati incolti.

Per Gianmichele Passarini, il presidente di Cia Veneto, “è quanto mai indispensabile che ci sia una dotazione importante di risorse finanziarie volte a creare un sistema infrastrutturale che metta al sicuro quantità e qualità delle produzioni vanno subito attivate le tecniche di evoluzione assistita, interventi genetici volti ad ottenere colture più resistenti alla siccità ed al caldo”.

D’altro canto, riferendosi alla situazione in atto nella pianura veronese, Fabio Zecchini, dell’unità operativa meteorologia di Arpav, ha spiegato che “gli effetti del cambiamento climatico in atto sono già riscontrabili, con l’aumento delle temperature e le alterazioni del regime pluviometrico”.

“Da dieci anni stiamo cercando soluzioni e mettendo in atto progetti all’avanguardia, che tendono ad accumulare l’acqua quando è disponibile e a gestirla bene successivamente”, ha illustrato durante il convegno l’ing. Andrea De Antoni, direttore tecnico del Consorzio di bonifica veronese, che ha anche illustrato gli interventi finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e dal Psr per convertire l’irrigazione da scorrimento a pressione in un’ampia fascia del territorio provinciale. Interventi finalizzati principalmente ad un fortissimo risparmio della risorsa acqua, oltre che a rendere più efficienti e performanti gli impianti di irrigazione.

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