
Tra gli interventi individuati dal Consorzio di Bonifica Veronese con l’obbiettivo di migliorare la sicurezza idraulica a Santa Maria di Negrar, Arbizzano e Parona, quelli di tipo infrastrutturale – il nuovo scolmatore del torrente Novare e il bypass di Corte Palazzina – sono senz’altro i più significativi. Oltre a questi, il Consorzio ha anche provveduto a restaurare l’alveo del torrente Novare a valle di villa Mosconi-Bertani e a posare una nuova condotta con doppia griglia a tuta sezione stradale lungo le vie Montagnola e San Francesco. A queste opere, già ultimate e pienamente efficienti, si affiancano ora altri due interventi minori sul Vaio del Ghetto e sul Vaio Bernardinelle: il primo in fase realizzativa e il secondo in fase avanzata di progettazione.
L’intervento sul Vaio del Ghetto ha come scopo principale quello di aumentarne la capacità di portata per attenuare le criticità che affliggono l’abitato di Arbizzano nel tratto compreso tra l’ufficio postale e la confluenza con il torrente Novare.
Gli ingegneri del Consorzio di Bonifica Veronese sono di norma restìi ad intubare i corsi d’acqua a cielo libero, non solo per l’esistenza di norme di indirizzo a tutela dell’ambiente ma anche per motivi di efficienza idraulica e praticità di manutenzione, aspetti di cui il Consorzio è pienamente consapevole e direttamente responsabile in quanto ente gestore e manutentore della rete idraulica minore su buona parte della Provincia di Verona. Tuttavia, il Vaio del Ghetto è un caso particolare: come si ricava dalle mappe catastali d’impianto di fine ‘800 il corso d’acqua originario iniziava a valle dell’attuale rotonda di Santa Maria e raccoglieva solo le colaticce dei terreni circostanti. Si trattava, quindi, di un bacino idrografico molto modesto quanto a superficie e portate generate.
Con l’urbanizzazione di Valfiorita avvenuta negli anni Ottanta, il corso d’acqua che l’attraversava – detto Vaio dei Campi – venne intubato e dirottato entro una tubazione da 100 cm. In base al progetto urbanistico, questa tubazione avrebbe dovuto scaricare nel Progno di Negrar ma, evidentemente per mancanza di quote, venne dirottata in testa al Vaio del Ghetto, dove si nota la tubazione fuoriuscire a monte del campo sportivo di Santa Maria.
Durante l’intenso evento meteorologico del primo settembre 2018, la portata d’acqua originata dal bacino del Vaio dei Campi superò largamente quella che la tubazione poteva sopportare e proseguì la sua corsa immettendosi nel suo bacino naturale, che inizialmente passa a cielo libero in mezzo alle case lungo via San Matteo (dove ha fatto gravi danni), quindi prosegue in un tubo da cm 60 che attraversa Arbizzano e sbocca subito a monte del nuovo manufatto scolmatore.
Gli apporti meteorici che provengono oggi dal tubo della Valfiorita e che si sommano a quelli propri del piccolo bacino imbrifero del vaio del Ghetto, rendono l’alveo insufficiente a contenere le portate anche solo di piena “ordinaria”, ossia quelle che si formano con un temporale che statisticamente si verifica ogni anno (circa 40 mm di pioggia). Essendo improponibile l’allargamento dell’alveo in zona urbana, l’unica soluzione realisticamente attuabile era quella dell’intubamento, che con una sezione da 120 cm di diametro sarà in grado di smaltire sino a 4,6 metri cubi al secondo, quadruplicando la capacità di portata attuale dell’alveo.
L’intervento del Consorzio di Bonifica Veronese inizierà presso l’ufficio postale con la sostituzione dell’attuale condotta da 80 cm sino a Casa Zamboni: l’esistente tubo non è solo troppo piccolo ma è anche collassato proprio davanti alle Poste. Analogamente sarà sostituito il tratto di tubazione di fronte al civico 38 di via Casa Zamboni. Il tratto più lungo di tubazione inizia dopo il ponte sul progno: l’intervento è motivato dal fatto che i terreni in sinistra idraulica sono molto più bassi dell’alveo e che la sezione dello stesso è insufficiente anche per portate ordinarie, provocando l’esondazione nelle vie contermini (Via Monti, Foscolo, Petrarca e Galilei).
In questo tratto, di concerto con l’amministrazione comunale è stata decisa la posa affiancata di una seconda tubazione da 60 cm che fungerà da collettore per le acque meteoriche provenienti dalle strade contermini. L’acqua contenuta nella condotta in calcestruzzo da 120 cm e nel tubo plastico da 60 cm confluiranno davanti allo scolmatore, che al superamento di 4 metri cubi al secondo inizierà a funzionare evitando la fuoriuscita d’acqua nei tratti a valle, a beneficio della parte più bassa di Arbizzano e soprattutto di Parona.
Ultimato l’intervento sul Vaio del Ghetto si porrà mano al Vaio Bernardinelle, per il quale è previsto l’allargamento dell’alveo con realizzazione di alcune briglie in sasso, allo scopo di favorire l’invaso temporaneo e trattenere il trasporto solido costituito da materiali litoidi, ramaglia e fogliame.