
L’ondata di maltempo con forti piogge che in questi giorni sta flagellando anche la provincia scaligera ha determinato uno stato di allerta massima per la struttura del Consorzio di Bonifica Veronese. I tecnici del Consorzio da venerdì monitorano costantemente, ora per ora, la situazione dei corsi d’acqua del comprensorio e uomini e mezzi sono in azione su tutto il territorio per intervenire tempestivamente dove si creano emergenze.
Nella zona nord del Comprensorio, il Tione dei Monti è esondato in località Prabiano del Comune di Villafranca a causa dell’intasamento delle paratoie da parte di rami ed arbusti trasportati dalla forte piena del fiume.
“Siamo dovuti pertanto intervenire – spiega il Direttore Generale del Consorzio di Bonifica Veronese Ing. Roberto Bin – invasando i due bacini di laminazione, realizzati proprio dal Consorzio a monte di Prabiano, in maniera da salvaguardare Villafranca dai pericoli che potrebbero derivare dalla piena del Tione dei Monti”.
Sempre restando nella zona nord della provincia, il Rio Bisavola è esondato nei campi a Castelnuovo del Garda, anche qui a causa del materiale che è andato ad intasare una griglia di sicurezza a monte della rotonda della superstrada per Affi.
Spostandoci nella bassa veronese, fino a questa mattina si sono misurati 70 millimetri di pioggia nella zona medio alta, nell’area di Oppeano, mentre ne sono stati misurati 110 millimetri nell’area di Gazzo Veronese ed Ostiglia.
“I nostri canali nella zona sud del comprensorio per il momento non registrano situazioni critiche – spiega il Presidente del Consorzio di Bonifica Veronese Alex Vantini -. Il problema potrebbe però crearsi nelle prossime ore se continua a piovere con questa intensità. Sicuramente, viste le quote del Canalbianco molto alte a causa dell’alta marea, nel corso della serata la Fossa Maestra andrà in crisi e si dovranno chiudere gli scarichi liberi. Da questa mattina, inoltre, sono monitorati gli argini in quanto con l’innalzamento dell’acqua si vanno ad allagare le tante tane delle nutrie, con conseguente e pericoloso cedimento delle arginature”.
