
Il Consorzio di Bonifica Veronese, con il sostegno dei dieci club Rotary della provincia di Verona, ha recentemente promosso un intervento finalizzato alla valorizzazione dell’area delle risorgive, posizionate a sud di Verona, attraverso la piantumazione di numerose piante, tutte appartenenti a specie autoctone.
Le aree dove il Consorzio di Bonifica Veronese ha effettuato l’intervento sono due: la prima in località Fontanin, in confine tra il Comune di Povegliano Veronese e quello di Villafranca, e la seconda sulla risorgiva Calfura, in Comune di Povegliano Veronese.
Il Rotary ha contribuito al progetto donando 6mila euro, utilizzati per acquistare piante, arbusti, shelter, dischi pacciamanti e una bacheca con un pannello informativo. Mentre, come si diceva, i lavori sono stati eseguiti dal Consorzio di Bonifica Veronese che ha piantumato 400 piante e 425 arbusti, suddivisi tra le specie del Tiglio nostrano, Carpino bianco, Acero campestre, Pioppo bianco, Olmo campestre, Farnia, Pioppo cipressino, Pallon di maggio, Ligustrello, Frangola, Biancospino e del Prugnolo.
L’intervento ha un grande valore ecologico, ed ha ricevuto anche l’approvazione del WWF Veronese. Il Presidente Luigi Facincani in questi giorni ha, infatti, preso carta e penna e ha scritto al Consorzio di Bonifica Veronese, complimentandosi per l’intervento.
“Il WWF Veronese fin dal 1992 si è impegnato nella creazione e gestione dell’area naturalistica situata nel comune di Povegliano Veronese e denominata Oasi della Bora. Nel 1992 – scrive Facincani – l’area era composta da una serie di campi di mais nei quali la biodiversità era pari allo zero ed ora si è trasformata in un vero e proprio bosco di pianura ricco di alberi, arbusti ed altre essenze arboree di minore impatto visivo ma significative di un aumento della biodiversità del sito. Anche la fauna si è nel tempo arricchita accogliendo, oltre a piccoli mammiferi, numerosi uccelli rappresentativi di una importante catena alimentare con al suo vertice lo sparviere, che periodicamente nidifica con successo nell’area. La sua presenza certifica il raggiungimento di un livello maturo di biodiversità che cercheremo di mantenere e di aumentare ancora. Alcuni anni or sono abbiamo realizzato anche il desiderio di “contaminare” in modo positivo anche il territorio confinante. In tale ottica abbiamo iniziato, con li permesso del Consorzio di Bonifica, a mettere a dimora e mantenere una siepe lungo il fiume Tione dei Monti in direzione Ovest, verso Villafranca. E’ stata quindi una gradita sorpresa – indica il Presidente del WWF Veronese – la recente piantumazione in doppio filare, praticamente in continuità del nostro intervento, realizzata dal Consorzio di Bonifica, all’interno del progetto della nuova pista ciclabile delle risorgive. Questa nuova siepe evidenzia una positiva inversione di tendenza rispetto alla prassi in uso negli anni scorsi di eliminare alberi ed arbusti lungo tutti i fossi. Nel prossimo futuro la siepe si caratterizzerà positivamente nel paesaggio circostante e fin da subito realizza un importante corridoio ecologico tra le colline moreniche e la zona delle risorgive. La nuova siepe sarà un arricchimento per tutto l’ambiente che ci circonda e per questo riteniamo doveroso ringraziare i promotori e gli autori e nel contempo li sollecitiamo ad averne cura”.
Una presa di posizione, quella del Presidente del WWF, che è stata particolarmente apprezzata negli uffici del Consorzio di Bonifica Veronese, dove l’attenzione anche all’aspetto ecologico e ambientale della gestione del territorio è sempre molto alta.
“Talvolta – chiarisce il Direttore Tecnico del Consorzio Ing. Andrea De Antoni – il taglio di piante lungo gli argini si rende necessario e imprescindibile per permettere ai nostri mezzi di raggiungere i corsi d’acqua per effettuare le manutenzioni periodiche. Lo stesso intervento sulla Calfura è stato eseguito con queste modalità, ovvero con il taglio selettivo della vegetazione incontrollata ed una ripiantumazione compatibile con le esigenze di manutenzione degli argini. Lo scopo fondamentale rimane sempre quello della sicurezza idraulica del territorio”.