
Nonostante le deboli piogge della scorsa settimana, che hanno portato pochissimo ristoro, lo scenario idrologico sul territorio veronese presenta un deficit assai rilevante, rappresentando un gap storico di impoverimento della falda nel sottosuolo.
Gli ultimi rilevamenti indicano che, rispetto alle medie del periodo, nell’inverno che abbiamo alle spalle nel bacino dell’Adige le piogge sono state inferiori del 70%. Inoltre, ed è un dato ancora più grave, il 60% in meno è stato registrato negli accumuli di neve e negli invasi alpini. Numeri che impressionano e preoccupano. E’ in questo scenario estremamente critico che oggi 15 aprile il Consorzio di Bonifica Veronese da il via alla nuova stagione irrigua nella provincia scaligera.
“Negli ultimi mesi e nelle ultime settimane – spiega il presidente del Consorzio di Bonifica Veronese Alex Vantini – sono stati moltissimi gli interventi effettuati da uomini e dai mezzi su tutto il territorio. Scopo degli interventi è sempre quello di riportare tutto il sistema di distribuzione dell’acqua ad uso irriguo alla massima efficienza, per rispondere alle crescenti esigenze del territorio, prestando sempre la massima attenzione ai temi della sicurezza idraulica e della tutela ambientale. Un lavoro di grande impegno per la struttura consortile, anche da punto di vista economico se si considera che lo scorso anno solo per le manutenzioni abbiamo investito ben 13 milioni di euro, e la stessa cifra verrà investita anche quest’anno”.
Un esempio delle manutenzioni effettuate è stato il ripristino della condotta di mandata dell’impianto pluvirriguo di Garda. “La condotta era stata posata, al momento della sua realizzazione, all’interno dell’alveo del torrente Gusa a Garda. Nel corso della stagione irrigua 2021 – indica Vantini – l’improvvisa ed irreparabile rottura della condotta aveva costretto i tecnici del Consorzio, per arrivare a fine stagione, a realizzare un by-pass provvisorio in polietilene, posato in superficie sul fondo del corso d’acqua. Successivamente, nel corso di questo inverno, il Consorzio è intervenuto per risolvere definitivamente il problema, eliminando il bypass e andando a posare una nuova condotta interrata in ghisa sferoidale sul fondo del corso d’acqua, per una lunghezza complessiva di 200 metri”.
Negli scorsi giorni, inoltre, il Consorzio di Bonifica Veronese ha provveduto alla manutenzione completa dell’impianto idroelettrico di Ponton, con la pulizia generale del generatore di corrente, in modo tale rendere la macchina più efficiente e più produttiva in vista della stagione irrigua che si apre oggi. “Migliorare l’efficienza del sistema – aggiunge il direttore tecnico Ing. Andrea De Antoni – permette di aumentare la produttività dell’impianto e, di conseguenza, avere più energia elettrica disponibile per essere impiegata dalle nostre centrali di pompaggio. Riducendo in questo modo i consumi elettrici, anche alla luce del periodo storico e del rincaro generale dell’energia”.
Durante la stagione irrigua, che prosegue fino a settembre, il Consorzio riesce ad erogare ai terreni del veronese circa trecento milioni di metri cubi d’acqua. Uno sforzo enorme che, oltre a permettere tramite l’irrigazione l’attività e la sopravvivenza di piccole e grandi aziende agricole – che altrimenti semplicemente non potrebbero esistere – porta con sé il grande valore aggiunto di contribuire in maniera importante, tramite la filtrazione dell’acqua nel sottosuolo, all’incremento delle falde. “Falde che senza il lavoro del Consorzio vedrebbero un progressivo impoverimento a causa dei cambiamenti climatici che registrano un aumento delle stagioni siccitose come quella drammatica che stiamo vivendo oggi. Quindi l’irrigazione come servizio prezioso per l’agricoltura ma anche per l’intera comunità”, aggiunge il presidente Vantini.
Il Consorzio di Bonifica Veronese fornisce l’irrigazione al territorio con tre modalità differenti. La prima è l’irrigazione strutturata in pressione, che opera su quasi diecimila ettari raggiunti da una rete di oltre mille chilometri di condotte interrate. La seconda è l’irrigazione strutturata a scorrimento, che copre venticinquemila ettari serviti da quasi duemila chilometri di canali a cielo aperto e condotte interrate. La terza modalità, l’irrigazione di soccorso, interessa la zona sud della provincia dove, attraverso un’opera continua di manutenzione ed una capillare rete di canali naturali ed artificiali di oltre duemila chilometri, permette di portare l’acqua a cinquantatremila ettari di terreni.
“Da metà aprile – aggiunge il presidente del Consorzio di Bonifica Vantini – sono più di ventimila le ditte agricole che possono lavorare grazie all’acqua fornita dal Consorzio. Oltre a tutta la struttura amministrativa e tecnica sempre di supporto, dedichiamo alle attività specifiche dell’irrigazione più di sessanta persone. Ma oggi, come dicevamo, la grande preoccupazione è la carenza di acqua. Il Veneto è sempre stata una regione ricca d’acqua, ma ormai sono anni che dobbiamo confrontarci con un cambiamento delle condizioni che appare irreversibile e che chiede risposte ad ogni livello: serve realmente pensare a soluzioni strutturali che permettano di affrontare quella che ormai sta diventando una condizione endemica. Se la situazione non cambia c’è da aver paura”.
“Il problema non nasce oggi ed è dovuto principalmente ai sempre più impattanti cambiamenti climatici, che ormai registriamo da anni – conclude il direttore generale Ing. Roberto Bin -. Per questo motivo sono necessarie azioni energiche in controtendenza, che il Consorzio di Bonifica Veronese sta portando avanti anche attraverso la realizzazione di tre grandi interventi di riconversione irrigua da irrigazione a scorrimento a pressione, che comporteranno un risparmio della risorsa acqua anche del 50%”. Finanziati dal Programma di Sviluppo Rurale Nazionale per 20 milioni di euro, interessano gli impianti di irrigazione di Palazzolo nel Comune di Sona, Coronini nel Comune di Villafranca e Ca’ degli Oppi nel Comune di Oppeano”.